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Passengers

Qualche anno fa, durante la realizzazione di un mio lavoro fotografico durato un intero anno, almeno una volta al mese prendevo la nave che mi portava da Civitavecchia a Olbia. Partivo da Roma verso le 19 e dopo un'ora di macchina arrivavo a Civitavecchia, in pieno inverno e da sola non era molto piacevole ma l'entusiasmo e la voglia di arrivare mi facevano fare quel tratto di strada con lo spirito giusto. Raggiungevo così sull'unica nave a fare quel tratto di mare in nei mesi di "bassa stagione".

Arrivata al porto imbarcavo, lasciavo la macchina giù nel garage della nave e raggiungevo la sala bar. Il costo del biglietto era, lo è ancora oggi, esagerato. Così non sempre prendevo la cabina per il pernottamento, anzi, il più delle volte mi sistemavo, come la maggior parte delle persone che viaggia in inverno, sui divani di quella sala, mi aspettavano a quel punto 7 ore di navigazione. Era sempre una caccia al posto migliore sui divani, quando mi diceva male però passavo la notte sulle poltroncine, un vero incubo.

In uno di quei scomodi viaggi ho iniziato a guardarmi intorno, a guardare le persone intorno a me, a riflettere. I sardi che lasciano l'isola per arrivare in continente, o che viceversa tornano a casa, sono persone che lo fanno per una visita medica specialistica o peggio per un intervento, per un colloquio di lavoro, per andare a trovare un figlio che vive lontano, magari malato, per un evento lieto, per un evento triste; sono pochissime le persone che viaggiano per puro piacere come fanno i vacanzieri che raggiungono l'isola nei mesi estivi.

Il perchè passino la notte sul divano della sala comune è perchè non tutti possono permettersi quelle cifre ingiustificate, spesso sono persone anziane, in altri casi sono poco più che ragazzini o donne sole. Lo sconto che si applica ai sardi per la continuità territoriale è una vergogna, problema grande che viene dibattuto ormai da anni ma che non cambia avendo il monopolio di quel tratto di mare invernale un unico armatore; a peggiorare la situazione lo stato è sempre stato "distratto" su questo spinoso problema. Sono state fatte molte battaglie ma nulla ad oggi è mai cambiato.



Così, in una di quelle scomode traversate, ho portato con me in sala la mia fotocamera, che di solito viaggia nell'auto e ho documentato una di quelle tante notti. Spero che un giorno tutto questo possa cambiare, che quel tratto di mare venga affidato ad altre compagnie marittime perchè possa la mia isola sentirsi meno "isolata", meno lontana, soprattutto nei lunghi inverni e che si applichi una continuità territoriale giusta per chi viaggia il più delle volte per necessità.








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